La principale funzione di un essiccatore d'aria è quella di seccare l'aria incamerata dai compressori, al cui interno tende a formarsi umidità che poi muta in acqua all'aumentare della pressione. Una volta "trattata", l'aria compressa "secca" ha il vantaggio di non comportare rischi per eventuali danni di corrosione del sistema pneumatico, migliorando dunque sensibilmente il grado di operatività delle attrezzature e dei macchinari ai quali è collegata. Il processo di essiccazione avviene generalmente per refrigerazione o assorbimento. Nel primo caso, l'aria viene raffreddata a una temperatura tra 0 e 6° con separazione automatica dell'acqua condensata per precipitazione. Gli essiccatori ad assorbimento svolgono invece l'azione filtrante veicolando l'aria attraverso due serbatoi a pressione contenenti sostanza igroscopica.
Nel primo serbatoio, l'aria subisce essiccazione a un punto di rugiada pari o inferiore a 25° passando poi in gran parte al sistema d'aria compressa; quindi, il secondo serbatoio completa l'operazione espandendo alla pressione atmosferica la rimanente percentuale di aria che prima del rilascio in ambiente ha assorbito l'umidità della sostanza igroscopica. Siano essi per refrigerazione o per assorbimento, gli essiccatori d’aria compressa si differenziano in monocamera, di dimensioni più contenute, o bicamera; questi ultimi soddisfano le necessità di macchinari con alto consumo d’aria. Con un essiccatore d'aria ad assorbimento è molto importante installare a monte un apposito filtro che separi olio e acqua, rispetto ai quali è particolarmente sensibile.