Le lamiere sono superfici piane, la cui dimensione lineare rientra nello stesso ordine di grandezza della misura in larghezza. Nell'ambito della lavorazione di lamiere, vengono impiegati processi di foggiatura, tranciatura - in particolare di piegatura e imbutitura, oltre che di ossitaglio e troncatura. Ogni operazione di lavorazione della lamiera generalmente include sia un processo di formatura, sia uno di tranciatura.
- Tecniche di produzione per la lavorazione delle lamiere
- Differenti operazioni per diversi risultati
- Impiegata in svariati settori, in particolare automotive
La lavorazione della lamiera viene eseguita principalmente con presse; per il taglio di piastre vengono usate anche cesoie. Il processo di foggiatura, è definito dalla norma DIN 8580 come "produzione tramite modifica duttile (plastica) della forma" di un pezzo. I concetti legati al processo di foggiatura sono definiti dalle norme DIN 8582-8587; in particolare, la norma DIN 8582 specifica una distinzione tra formatura a freddo e a caldo. In caso di foggiatura a caldo, grazie alle alte temperature e alla conseguente duttilità dei materiali, la potenza e l'energia necessaria per la foggiatura sono ridotte.
Macchina per lamiera LDSA in azione
La lavorazione della lamiera utilizza i processi di stiroimbutitura, imbutitura, piegamento e di formatura superplastica. Nel caso della stiroimbutitura, la superficie della lamiera viene ingrandita, riducendone lo spessore. Tramite macchine CNC, è possibile controllare il grado di deformazione nelle diverse parti del pezzo in lavorazione, in modo da poter influenzare solo in determinati punti le proprietà del materiale. A differenza della stiroimbutitura, il processo di imbutitura mantiene la superficie e lo spessore delle lamiere praticamente costanti. Nel caso della piegatura, bisogna distinguere tra piegatura a stampo o libera. Quest'ultima è effettuata da un punzone, che costituisce il punto centrale di un supporto su tre punti del pezzo, oppure viene regolato su una lamiera fissata da un lato. Una variante particolare di questo processo di piegatura è la piegatura con alimentazione a scorrimento. In questo caso, il punzone esegue un movimento di piegamento su una delle griffe di serraggio.
È possibile formare le lamiere in modo flessibile tramite centri a controllo numerico per la piegatura della lamiera. Il taglio della lamiera avviene di solito per tranciatura. Questo termine è definito nella norma DIN 8588, la quale elenca i metodi di fabbricazione di tranciatura. Il termine punzonatura utilizzato in precedenza non è più incluso nella norma, in quanto questo processo di tranciatura - realizzato con una lama da taglio chiusa - viene generalmente eseguito tramite una pressa idraulica o meccanica. Per il taglio dritto di lamiere con spessore superiore ai due millimetri vengono usate cesoie a lame lunghe, conosciute anche con il nome di cesoie a ghigliottina. In queste macchine utensili, la lama inferiore è fissata al telaio della macchina e una lama di taglio superiore recide il pezzo in un movimento traslatorio. Il movimento dell'utensile viene azionato da un sistema idraulico, da un manovellismo o, in piccoli macchinari, da un meccanismo a leva. Oltre alla troncatura, nel caso della lavorazione di lamiera possono essere impiegati processi di tranciatura tramite asportazione, definiti secondo la norma DIN 8590; in particolare sono utilizzati il processo di ossitaglio, di taglio al plasma e taglio con raggio laser. Tutti questi metodi possono essere realizzati automaticamente da un centro per la lavorazione delle lamiere a CN.