Si distinguono due tipi di raddrizzatrici. In primo luogo troviamo le macchine impiegate nella produzione di elementi costruttivi temprati. Il lavoro di raddrizzatura è svolto da un numero variabile di rulli allineati ad azionamento idraulico. L'elemento costruttivo viene inserito nella macchina e spianato con precisione nella misura voluta attraverso un processo di lavorazione programmato. L'utilizzo di questo tipo di raddrizzatrice richiede una certa esperienza. Particolarmente importante al fine del controllo della precisione del risultato finale è la gestione dei sistemi di collaudo - come ad esempio il sistema di regolazione millimetrica. Macchine combinate intervengono nella realizzazione di prodotti di piccole e medie dimensioni - quali angolari in lamiera o cerniere. Qui il nastro in lamiera viene trasformato nel prodotto finale desiderato. Queste macchine combinano in un'unica stazione di lavorazione un aspo svolgitore, una punzonatrice e una raddrizzatrice. Il loro azionamento può essere affidato a personale non specializzato - al contrario dell'installazione e della manutenzione, che richiedono invece l'impiego di operatori qualificati.
La produzione seriale può avvenire attraverso sistemi di carico e scarico manuali o automatici. In secondo luogo, troviamo le raddrizzatrici per costruzioni saldate - dette anche "banchi di riscontro" o "banchi dime". Queste macchine sono composte da un banco di fissaggio dotato di una dima regolabile, alla quale sono fissate uno o più presse elettroidrauliche. Qui il pezzo da spianare viene tirato con la pressa e riportato manualmente alla forma voluta. L'utilizzo di questi macchinari richiede l'intervento di operai esperti ed altamente specializzati. L'acciaio, in particolare l'acciaio saldato, non si lascia piegare e raddrizzare a piacimento. Elevate tensioni generano infatti molto facilmente fratture e fessurazioni. Per questo motivo, ottenere i migliori risultati applicando manualmente la minor forza possibile è un arte che richiede grande esperienza. Una volta effettuata la raddrizzatura è consigliabile eseguire sempre controlli di qualità, come il controllo penetrant test PT o il collaudo visivo. La raddrizzatrice è oggi una macchina compatta che include l’alimentazione elettronica, prima prodotta da un alimentatore a sé stante, così da adattarsi anche agli spazi di lavoro più ridotti. Le raddrizzatrici dotate di testa apribile permettono la pulizia accurata dei rulli e facilita l’introduzione dei materiali anche di grande spessore.